L’architettura contemporanea e la Capitale italiana hanno un rapporto difficile, il grande valore della storia è spesso un limite per nuovi progetti e la burocrazia non aiuta. Il nuovo Maxxi, opera della celebre progettista Zaha Hadid apre adesso, a più di 10 anni di aggiudicazione del concorso ed è uno dei pochi progetti, insieme all’auditorium di Renzo Piano che segna un rilancio della città dal punto di vista urbano e sociale.

Zaha Hadid, la protagonista di un itinerario architettonico a Roma

L’opera, una delle più attese della celebre progettista, è il risultato di una ricerca formale durata anni, la riconoscibilità dello stilema della Hadid, diventata un marchio di fabbrica che la distingue è chiara negli spazi esterni, così come negli interni, vivi, pieni di energia, inaspettati ed eleganti.

Il Maxxi della Hadid è un progetto dove la luce è materiale di progetto, viene vincolata verticalmente ed arriva diffusa a servire gli spazi delle esposizioni, il grande regalo della Hadid per Roma è un luogo elegante, vivo, equilibrato tanto da permettere di seguire le esposizioni di arte contemporanea con facilità, senza eccessive distrazioni, come dovrebbe essere uno spazio per le esposizioni contemporanee.

Maxxi Zaha Hadid Progetto

Il Polo museale del Maxxi sfrutta le caratteristiche dell’area urbana in cui è posizionata, con edifici dai volumi controllati, bassi e lineari come la ex caserma dei vigili del fuoco Montello, integrata nel masterplan di progetto. Il progetto vuole essere un connettore urbano, creando percorsi che rivalutano la periferia Romana.

L’ingresso al centro dell’isolato urbano da su un ampio spazio aperto studiato come sosta e luogo per eventi estivi, la grande hall è collegata agli spazi per l’accoglienza come la biglietteria e la caffetteria.

Lo spazio interno è il risultato di un intreccio di elementi diversi, le pareti corrono parallele fino ad aprirsi, incontrarsi nuovamente e creano uno spazio che non ha pari in tutta Italia