Intervistiamo oggi Mr. Klevra, artista romano nato nel 1978 che opera da molto tempo muovendosi in diversi ambiti, dalla classica rappresentazione figurativa su tela alla Street Art, dalla creazione e produzione di art Toys personalizzati fino alle illustrazioni Pop Surrealiste o alla creazione di pezzi unici quali statue. Un artista a cui piace sperimentare a tutto campo e che rappresenta a pieno, in ambito nazionale ed internazionale, la scuola della street art romana e quindi anche italiana. Cercheremo di conoscerlo meglio per capire a fondo i suoi lavori e per comprendere meglio i meccanismi della Street Art e dell’ Arte Contemporanea in generale.
Intervista a Mr. Klevra
Artglobe: Tra le varie tecniche che utilizzi per sperimentare, quale prediligi e quali di queste ti soddisfa maggiormente?
M.Klevra: Le tecniche sono tante e gli stili sono molti, e sono scelte in funzione del luogo o dell’evento che devo sviluppare, tradotto se devo fare un’ opera per strada in fretta e furia probabilmente utilizzerò un poster che è principalmente un lavoro fatto in studio e che non ritiene un tempo di applicazione molto lungo. Invece quando hai da fare una mostra in galleria come alla Doroty Circus utilizzo tecniche più classiche pur rispettando un certo tipo di iconografia che mi identifica, quindi non c’è una tecnica predefinita ma è un mix.
Artglobe: La galleria e la strada, in quale di questi due ambienti ti ritrovi meglio?
M.Klevra: Dipingere per la galleria o fare un’opera per strada credo che rispecchi la doppia personalità dell’ artista che in un determinato momento rappresenta un tipo di immagine per strada, diventando un progetto molto diverso da quello che poteva nascere in galleria, non puoi portare un opera dalla strada alla galleria, perchè la snaturi. Quindi la galleria e la strada sono due aspetti diversi ma che possono convivere insieme, nel momento in cui entri in galleria utilizzi si la stessa tecnica e la stessa parsimonia che utilizzi per fare un poster, ma su formati e supporti totalmente diversi.
Artglobe: Da quando la street art si è affermata molti galleristi cercano di portare gli street artist in galleria, quindi esiste l’artista urbano che fa questo passaggio dalla strada alla galleria, secondo te è un processo giusto?
M.Klevra: Penso che l’artista che dice “io rimarrò sempre per strada e non andrò mai in galleria” si pone un limite, se poi per una decisione successiva ci va a finire e scopre che il suo vero futuro è in galleria o su opere più classiche perchè no?! Però è comunque un passaggio che un artista deve fare sempre rispettando il fatto dell’origine che è quella della street art
Artglobe: Spesso ti abbiamo visto collaborare con Omino71, altro street artist romano con cui sei impegnato in un progetto collettivo che richiama l’iconografia bizantina ripresentata in chiave attuale, mescolando Poster, Stencil e altro ancora, il risultato è davvero notevole.
Il progetto corrisponde al nome di “eikonprOJeKt” e viene naturale chiedersi come mai artisti di strada, che rappresentano una sfera d’avanguardia nell’arte contemporanea, decidano di ripescare nel passato i soggetti e le icone di un mondo che non sembra appartenere ad oggi, qual’è il nesso tra la Street Art e l’Arte Bizantina? e qual’ è l’obbiettivo del progetto?
M.Klevra: Io e Omino71 ci siamo incontrati quasi per sbaglio durante un vernisage in una collettiva e da li è nata subito una curiosità uno nei confronti dell’altro, tutti e due avevamo affrontato l’iconografia in maniera totalmente differente ma ci univa la scelta, il tipo di immagine da rappresentare quindi si decise di realizzare un lavoro, abbiamo scelto come soggetto una maternità quindi una madonna con un bambino chiamata madonna della tenerezza ed ognuno ha selezionato una parte su cui lavorare, quindi Omino71 ha lavorato principalmente sul Gesù e io sulla madonna, da qui nasce il progetto formato non da un duo ma da un trio, tutti i poster vengono fotografati durante e dopo l’affissione da Jessica Stewart, anche lei è diventata parte integrante del progetto.
La nostra idea era quella di utilizzare un immagine classica e fuori tempo per poter portare un messaggio per strada, spesso sui nostri poster puoi trovare frasi o messaggi nascosti nei manti, nei timbri o nei tatuaggi, Omino71 utilizza principalmente l’arte del tatuaggio per la figura del poster, mentre io, più nel’ultimo periodo, ho sviluppato un lettering un po spinto che deve essere quasi decodificato e che può sembrare un lavoro geometrico.
In tutto questo il lavoro principale è fare incuriosire lo spettatore sul perchè utilizziamo uno strumento così antico come l’iconografia bizantina che per quanto mi riguarda rappresenta la sintesi di una scuola d’arte che di questi tempi ha perso un pò la visibilità, quindi riproporre immagini anche a grandi dimensioni per strada fa si che si reinterpreti il messaggio originale dell’icona che era quello di comunicare alla gente comune, infatti serviva per insegnare o far leggere la bibbia e il vangelo alle persone che non sapevano ne leggere e ne scrivere. In chiave, moderna applicando il nostro messaggio sui poster per strada, possiamo colpire la persona media che passa per strada e viene attratta dal’immagine, quindi l’obbiettivo principale è scaturire in lui la domanda del perchè il poster abbia quel messaggio.
Artglobe: Recentemente sei stato coinvolto in un programma televisivo della CNN International che racconta le principali città del mondo, CNNgo. In una recentissima puntata si è parlato di Roma e tra le varie cose c’è stato uno spazio dedicato alla Street Art romana dove tu e Omino71 siete stati protagonisti facendovi filmare durante l’affissione di due poster sui muri della capitale. Partendo da questo spunto volevo capire insieme a te come viene vista la street art made in italy al’estero e come viene vista dagli italiani stessi?
M.Klevra: Premesso che la street art secondo me non è un movimento che nasce da una parte e si sviluppa in un secondo tempo da un’altra parte, ci sono i grandi nomi che sono i soliti Banksy, Space Invaders, Shepard Fairey e poi tutti gli altri a seguire, il movimento italiano è enorme e l’italiano di suo ha una creatività mostruosa, il problema, sopratutto a roma e che viviamo in una città pregna di arte e che quindi va a scontrarsi con l’arte classica che è quella da galleria o da accademia , il grosso difetto è vivere in una città che non da molto spazio, infatti passatemi il termine, la street art romana è molto aggressiva ed in tutto questo l’obbiettivo è lasciare sempre di più il segno in una città che non ti lascia spazio, si può costatare anche in tutte le lotte che ci sono state per avere i muri legali per i Writers e non per gli Street Artist, lo stesso Alemanno che ha indetto l’altro anno l’Urban Collective con grandi nomi della streetart romana, diciamo che roma non ha ancora capito bene che a parte i soliti tre quattro nomi che vanno in giro per tutto il mondo, ci sono anche altri artisti che hanno un loro messaggio e sono anche molto originali nel portarlo fuori, e al’estero siamo visti molto bene.
Anche con l’esperienza del Brasile abbiamo visto che gli artisti brasiliani erano molto incuriositi dalla freschezza delle opere italiane o romane in questo caso, mentre noi eravamo allo stesso tempo attratti dalla loro tecnica che è ad un livello esagerato e allo stesso tempo mischia il background del brasile, quindi tanti colori poco nero e grosse deformità ma che rispettano dei canoni di bellezza sud americani.
Artglobe: A proposito dell’esperienza brasiliana dove hai partecipato ad un progetto, Mural Italia Brasil, che coinvolge alcuni street artist italiani e brasiliani nella realizzazione di grandi murales in tre diverse città brasiliane. Mr.Klevra e Guga hanno lavorato insieme a Brasilia, volevamo sapere come è stata questa esperienza cosa hai portato in Italia e cosa hai lasciato in Brasile?
M.Klevra: Sono andato in brasile un po all’avventura, tutto quanto arganizzato via mail, e arrivato li mi sono sentito un attimo spaesato ma poi Guga mi ha messo subito a mio agio capendo che ero lo “straniero” e mi ha fatto sentire a casa adattandosi anche ai miei schizzi che avevo precedentemente preparato. Non si è mai imposto anzi mi ha chiesto cosa volessi realizzare quindi questo suo modo di rispettarmi e mettermi a mio agio è stato una cosa bellisima, tantè che ho fatto tre interventi uno più grosso dell’altro e che non mi aspettavo di completare, pensavo che avrei finito soltanto due dei muri mentre alla fine sono riuscito a farli tutti quanti. Torno comunque con un bagaglio che è principalmente un amicizia con un artista che mi ha stimolato a creare nuove opere, non nego che al ritorno ho iniziato a dipingere con un influenza brasiliana specie dal tratto di Guga, e quindi penso che queste influenze, anche con altri artisti, sono il fattore principale, se si rimane fisso col proprio stile e non lo si evolve allora artisticamente non cresci, l’evoluzione della linea e del tratto deve essere sempre frutto di una fusione tra conoscenza e contaminazione e quindi in continua evoluzione.
Artglobe: Quali sono gli artisti che maggiormente ti hanno influenzato e che più ammiri?
M.Klevra: Dal punto di vista della street art sono Schepard Fairey e naturalmente anche Banksy, per il messaggio che vogliono portare, di fondo c’è sempre un voler stupire anche con messaggi molto forti e molto incisivi, mentre dal punto di vista della tecnica mi rifaccio molto alla classicità e naturalmente all’iconografia bizantina, alcuni dei miei preferiti sono Ivan Albright e Hieronymus Bosch per poi passare ad artisti più moderni quali Hans Rudolf Giger. Mi rifaccio molto all’iconografia del cinema, sono un appassionato del genere fantasy e di fantascienza, quindi diciamo che sono un po un accumulatore di immagini che reputo interessanti, nel momento in cui devo produrre qualcosa la rielaboro nella mia chiave di lettura.
Artglobe: Poco tempo fa hai esposto alla Dorothy Circus Gallery con una mostra dal titolo “Animal Landing” espressione Pop Surrealista di animali catapultati nello spazio. Come nasce questo evento e a cosa ti sei ispirato per creare questa collezione?
M.Klevra: L’animal Landing è nata da una richiesta di Alexandra Mazzanti, gallerista della Dorothy, per la realizazzione di un bestiario che fosse il più originale possibile, ho deciso quindi di realizzare delle bestie umanizzate quindi vestite con tuta spaziale immersi in un paesaggio lunare, scappano dalla terra perchè non hanno più una vita sana. Ho meticolosamente preparato e curato le opere, ogni tavola è numerata, lo si può vedere su ogni animale a cui ho inserito tot numeri di occhi equivalenti alla numerazione della tavola stessa, ed ho costruito personalmente ogni tavola.
Artglobe: Un consiglio per i nuovi artisti che tentano di approdare nel mercato dell’arte. Come bisogna muoversi rispetto alle gallerie e ai critici? Quali potrebbero essere i primi passi verso la diffusione delle proprie opere?
M.Klevra: Credo si deve essere convinti di quello che si fa e sicuri dei propri mezzi e risultati, cercando di essere sempre stimolati, la strada è una galleria a cielo aperto quindi bisogna sfruttarla al meglio poi sarà il gallerista a cercare l’artista. L’importante è creare un pezzo pensato e studiato per il muro, la strada è, infatti, una galleria per le persone che comunemente ogni giorno la attraversano e quindi lo scopo è creare in loro un quisito, stimolare un ragionamento che porti a riflettere sul messaggio che stai dando, la cosa più interessante che la Street Art offre è che si tratta di un movimento che interessa svariati ambiti artistici e non, quali la Pittura, la Grafica e la Pubblicità e che quindi tutte queste arti sono fonte di stimolo per gli artisti che costruiscono il loro messaggio, e fonte di riflessione per i passanti che diventano comuni spettatori.
Artglobe: Vuoi rivelarci un anteprima dei prossimi eventi a cui parteciperai?
M.Klevra: Giovedì 14 giugno si è aperta una mostra alla Dorothy Circus Gallery dal titolo Green Blood, dove il 50% del ricavato delle vendite verrà devoluto a Greenpeace, è una collettiva dove ogni artista presenta un opera inedita. Poi è previsto un intervento mio e di Omino71 alla Galleria -1, dove ha già dipinto LucaMaleonte, l’intervento è previsto in un corridoio a volta ed è anche prevista una performance, non abbiamo ancora previsto una data per il vernissage.