L’alimento più famoso del mondo e sicuramente massimo simbolo della cultura gastronomica italiana è senza alcun dubbio la pasta. La si mangia tutti i giorni, la si cucina in molteplici modi e che sia fatta un amatoriale amante della cucina o da un grande chef stellato, la pasta rappresenta senza alcun dubbio l’amore della cucina italiana.

Dalla sua creazione a mano, nelle proprie case o nei pastifici fino alle grandi aziende, la pasta nel tempo ha cambiato così tante forme che oggigiorno sembra abbia superato i trecento formati e oltre, fortemente condizionata non solo dalla mano che la opera ma dalla singola regione italiana di appartenenza, che la modifica e la crea a seconda della propria cultura.

Non per nulla la pasta rappresenta nella sua interezza tutto il nostro Paese.

Dalle origini alla nostra tavola

Sicuramente se si torna indietro nel tempo, appena si pensa alle origini della nostra amata pasta, non si può non pensare a Marco Polo, che nei suoi lunghi viaggi si dice che abbia ricevuto i segreti dell’antenato della pasta in Cina, definiti spaghetti o noodles, e da lì averci portato dalla Via della Seta quello che poi i cuochi italiani avrebbero trasformato nella nostra pasta attuale.

Ancora storicamente dibattuta l’effettiva origine, se la pasta sia effettivamente italiana o di origini cinesi, poco importa. Nei secoli da nord a sud, ogni regione, è riuscita a creare ricette uniche, perfezionando con l’abilità e la cultura la pasta come la conosciamo oggi. Dagli spaghetti alle penne, dai ravioli ai bucatini, dalle farfalle alle ruote tipiche di carnevale, la pasta non solo è entrata nelle nostre cucine, ma anche nella cultura popolare.

La pasta ha persino ottenuto un significato simbolico, addirittura per alcune festività, come il carnevale o la pasqua, si usa mangiare determinati tipi di pasta sia come forma di festeggiamento sia come simbolo di buon auspicio, in ogni caso si è sicuramente inserita perfettamente in ogni aspetto della nostra cultura.

La produzione dei piccoli e dei grandi produttori

Le piccole aziende e le grandi imprese non si affidano solo al buon prodotto finale, ma anche alla perfetta conservazione, che sia pasta fresca o no, si ha bisogno di una valida conservazione.

Produzioni di massa di impacchi alimentari come Al.Ma. Packaging sono necessari per dare la possibilità ai produttori fino ai consumatori di poter usufruire della pasta, il più a lungo possibile.

I pastifici di tutta Italia spesso e volentieri si affidano ad aziende esterne per impacchettare, conservare e persino spedire la pasta al di fuori dei propri confini cittadini o regionali, senza contare naturalmente che i più grandi marchi di pasta necessitano di spedizioni intorno al mondo, proprio per mantenere quello standard elitario che la pasta italiana ha meritato nel mondo, classificandosi anche come uno degli alimenti più consumati in assoluto con tonnellate di produzione l’anno.

La pasta nel mondo

A livello internazionale non è nemmeno necessario specificare quanta popolarità la pasta abbia guadagnato nel tempo e continuerà in futuro. Chef e ristoratori, siano essi italiani o stranieri, esportano il nome della pasta in infinite ricette senza confine sociale o culturale. Ancora oggi in Asia, insieme al riso, la pasta viene consumata in enormi quantità insieme ovviamente a tutta l’America, grazie all’espatrio di cittadini italiani negli Stati Uniti e in America Latina, che ha permesso agli “spaghetti alla bolognese”, solo per citarne una, di ricevere una fama senza precedenti equiparabile solo alla pizza margherita.

Il cibo italiano è stato e sarà sempre un’icona, ma la pasta e la sua incredibile storia e il suo gusto unico, combinato anche con le tecnologie attuali, darà sempre quel tocco di casa accogliente a qualsiasi persona in qualsiasi parte nel mondo. Non possiamo nemmeno immaginare quanto ancora la pasta ha da offrire, ma sicuramente sappiamo quello che già ci offre ogni giorno, cioè piatti deliziosi cucinati sempre con amore.